SOUTH DAKOTA Lewis & Clark e i Nativi Americani West, Praterie e Montagne - Natura, Itinerario Storico, Nativi Americani

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SOUTH DAKOTA Lewis & Clark e i Nativi Americani - CODICE: SDAKOTA10

Infinite praterie, lande desolate, le Badlands e i boscosi paesaggi delle Black Hills sono lo sfondo di storie e leggende dei Nativi Americani, dell’esplorazione del West da parte di Lewis e Clark e del mito della Frontiera celebrato anche in tanti film.

 

 

IL VIAGGIO tour self-drive con auto a noleggio
DURATA CONSIGLIATA: minimo 13 -14 giorni
PERIODO MIGLIORE: ideale tra maggio e fine settembre. In inverno clima troppo rigido, in estate potrebbe fare molto caldo
QUANDO PRENOTARE: almeno 9 - 6 mesi prima della partenza, specie se viaggiate in luglio/agosto
PARTENZA: Sioux Falls, South Dakota
ARRIVO: Rapid City, South Dakota
CONSIGLIATO A: chi vuole esplorare spazi sconfinati e zone meno conosciute nel Grande Ovest americano.
Adatto anche alle famiglie con bambini per l'unicità paesaggistica dei luoghi, degli animali, dei centri culturali e dei musei che hanno spesso postazioni interattive create anche per i piccoli visitatori
DOCUMENTI e INFO UTILI: passaporto con scadenza oltre la data di rientro in Italia. ESTA obbligatorio. In alcuni casi è necessario richiedere il VISTO. Controlla qui tutti i requisiti necessari 

 

 

Arrivo in aeroporto, ritiro dell’auto a noleggio a Sioux Falls e breve trasferimento in hotel.

La città deve il suo nome alle piccole cascate formate dal fiume Sioux. Fu fondata a metà dell’800 e vide il rapido e conflittuale allontanamento dei nativi Sioux ad opera dei coloni che si spostavano dal vicino stato del Minnesota.
Come per molte città del West, la sua espansione crebbe con l’arrivo della ferrovia e attualmente è la città più popolosa del South Dakota.

Passeggiamo in centro lungo Phillips Avenue per vedere la SculptureWalk, mostra a cielo aperto dove gli scultori locali possono esporre le loro opere per un intero anno.

Si prosegue con la Old Courthouse, edificio storico nazionale che ospita mostre temporanee e un interessante esposizione permanente che aiuta ad entrare nella storia e nella cultura delle terre che furono dei nativi Sioux.

E’ possibile noleggiare una bicicletta e percorrere la fitta rete di piste ciclabili oppure puntare direttamente al Falls Park, probabilmente la più famosa attrazione della città, dove il fiume forma le cascate.

Con oltre 500 ristoranti, pub e locali, Sioux Falls ha molto da offrire anche dal lato gastronomico e del divertimento serale.

 

Lasciata Sioux Falls si procede verso il grande fiume Missouri, che segna, in parte, il confine meridionale con il Nebraska. Si arriva alla Spirit Mound Historical Prairie, sito visitato da Lewis e Clark nel 1804, ora area protetta di interesse storico. Consigliamo una passeggiata. 
Lewis e Clark lo descrissero come un luogo meraviglioso dal quale si dominava la prateria e si potevano vedere sterminate mandrie di bisonti al pascolo.

Dopo la visita a Spirit Mound, proseguimento per Vermillon, cittadina con un piccolo ma interessante centro storico.

Attraversiamo il Missouri per un breve sconfinamento nello stato del Nebraska per visitare il Lewis and Clark Visitor Center, dove ripercorrere e rivivere l’avventuroso viaggio. Pernottamento a Yankton.

Meteo permettendo, ci si può godere un po’ di relax al Lewis & Clark Lake, formato dalla diga di Gavins Point, sul Missouri. Passeggiate, pic nic o una nuotata nel lago sono le attività più popolari in quest’area naturale.

 

Proseguiamo verso nord ovest con una sosta a Mitchell, al Prehistoric Indian Village, l’unico sito archeologico aperto al pubblico in South Dakota. Il sito sorge su un insediamento indiano di circa mille anni fa. Continuiamo fino a Chamberlain, sul fiume Missouri

Visitiamo l’Akta Lakota Museum, un luogo molto particolare dove i Lakota Sioux tuttora vivono e dove si può imparare molto della vita e delle usanze degli Indiani della prateria.

Si prosegue poi verso nord ovest, sulla Native American Scenic Byway, idealmente lungo la riva sinistra del fiume, attraverso la riserva dei Lower Brule Sioux, per arrivare a Pierre, una piccola cittadina sul fiume e capitale del South Dakota.

Un paio d’ore sono da dedicare al Cultural Heritage Center, tappa imperdibile per capire e interpretare al meglio gli avvenimenti del recente passato tra indiani e pionieri.

Tempo permettendo, vale la pena di visitare lo State Capitol, il palazzo sede della camera e del senato del South Dakota.

 

Dopo aver pernottato a Pierre si attraversa di nuovo il Missouri, entrando nella Mountain Time Zone e guadagnando un’ora. Sulla riva destra del fiume ecco il villaggio di Fort Pierre.

In quest’area Lewis e Clark incontrarono i Teton Sioux, una tribù molto influente nella regione e con la quale Jefferson desiderava stabilire forti ed amichevoli rapporti.
Nella prima metà dell’800 Fort Pierre era un Fur Trading Post, una struttura dove nativi americani e commercianti americani ed europei scambiavano merci, soprattutto pellicce.

Ripresa l’auto si attraversa la Fort Pierre National Grassland, una prateria tra pianure e dolci colline e procediamo in direzione ovest, verso il Parco Nazionale delle Badlands.

 

Les mauvais terre a traverser”, come le chiamarono i primi avventurieri francesi che si erano inoltrati in questa regione, sono il fondo di un antico mare poi ritiratosi.

Lo spettacolare e arido panorama delle Badlands che si visita oggi è stato scolpito dagli elementi nel corso delle ere.

Sosta al Ben Reifel Visitor Center posto all’entrata del parco.

Si prosegue poi lungo la strada panoramica attraverso le Badlands, da est a ovest. In numerosi punti del parco spuntano dalle loro tane sotterranee i Prairie Dogs, roditori comuni nella prateria, simili alle marmotte.

Si può poi decidere di continuare fino a Scenic e quindi sulla panoramica statale 44 fino a Rapid City oppure andare verso Wall per una sosta all’omonimo drugstore, da decenni tappa obbligata per gli automobilisti in viaggio verso le Black Hills.
In serata arrivo a Rapid City.

 

Giornata dedicata a Rapid City, sorta nella seconda metà dell’800 ai piedi delle Black Hills, con circa 70mila abitanti è una delle città principali del South Dakota.

La scoperta dell’oro richiamò in quest’area remota pionieri e coloni. All’inizio del ‘900, grazie alla ferrovia e poi a moderne opere viarie, l’area delle Black Hills cominciò ad attrarre anche molti turisti.

Il posto migliore per rivivere la storia di questa regione è il Journey Museum & Learning Center.
Dai dinosauri ai pionieri, questo museo permette un viaggio nel tempo. Nel raccontare la storia del West e delle praterie viene data grande rilevanza al punto di vista dei Nativi Americani locali, i Lakota Sioux.

Ci si sposta poi a Downtown, un museo gratuito e a cielo aperto. Dalla fiorita piazza Main Street Square si può passeggiare lungo le vie principali e trovare le 43 statue bronzee di tutti i presidenti degli Stati Uniti.

Nel Dahl Arts Center si potrà rientrare nello spirito Western attraverso le opere esposte.

La giornata si può concludere piacevolmente in uno dei tanti ristoranti e locali del centro.

 

Riprendiamo l’auto e partiamo per il Bear Butte State Park, pochi km a nord ovest di Rapid City.
Questa è la montagna sacra per molte tribù di nativi, un’antica formazione geologica che si distingue dalle vicine Black Hills.
Mato Paha
 è il nome Lakota di Bear Butte che significa montagna dell’orso, ottimo posto per una passeggiata nella natura.
Si prosegue per Sturgis, la cittadina che da quasi 80 anni ospita il più famoso motoraduno americano: lo Sturgis Motorcycle Rally.
Il prossimo raduno si terrà dal 4 al 13 agosto 2023.

Proseguiamo per Deadwood, una cittadina del vecchio West, con i suoi tipici saloon.
Questo luogo era fino a metà ‘800, un territorio Lakota. Quando il Generale Custer annunciò la scoperta dell’oro nelle Black Hills migliaia di cercatori si insediarono a Deadwood. Con loro i soldati e leggendari fuorilegge: Calamity Jane e Wild Bill Hickok, le cui tombe si possono vedere nel cimitero sulla collina che domina la città, hanno alimentato miti e leggende del West.

 

Di primo mattino partenza per il Crazy Horse Memorial.
Si tratta della più grande scultura al mondo tuttora in lavorazione, ricavata da un’intera montagna. Rappresenta Cavallo Pazzo, il grande condottiero dei Lakota Sioux. Lo scopo del Memorial, il piccolo museo delle nazioni indiane, è mantenere e trasmettere ai posteri il patrimonio culturale dei Nativi Americani.

A poca distanza troviamo il famoso Mount Rushmore, realizzato negli anni 30 del ‘900 in una montagna dove sono scolpite le facce di quattro presidenti degli Stati Uniti: Washington, Jefferson, Lincoln e Theodore Roosevelt.

Per un po’ di relax, tempo permettendo, sosta al piccolo Lakota Lake, nel parco statale di Custer.

Proseguimento per Hot Springs, una bella cittadina sorta nella parte meridionale delle Black Hills dove sono numerose le sorgenti di acqua calda termale. Nelle vicinanze vi sono innumerevoli attrazioni.

Il Parco Nazionale di Wind Cave dove, nella sua parte superficiale, si avvistano abbastanza facilmente vari esponenti della fauna delle Black Hills: bisonti, prairie dogs, antilocapra (pronghorn).
Nel sottosuolo si fanno invece tour guidati dai ranger per scoprire le particolari formazioni rocciose di queste caverne.

Si può fare una visita guidata al Wild Horse Sanctuary dove vivono protetti centinaia di Mustang, i cavalli selvaggi d’America, discendenti dai cavalli sfuggiti secoli fa agli Spagnoli che dal Messico risalivano verso gli attuali stati del sud degli Stati Uniti.
Come altri luoghi nelle Black Hills alcune aree del Wild Horse Sanctuary sono servite da set per il film di Kevin Kostner “Balla coi lupi”.

 

Da Hot Springs si possono percorrere i circa 30 km del Wildlife Loop, all’interno del Custer State Park, un’area naturale protetta, dove è possibile osservare bisonti, cervi, antilocapra, capre bighorn.

Ogni autunno si tiene il Buffalo Roundup e abili cowboys radunano mandrie sterminate di bisonti per il censimento annuale, azione necessaria per controllare lo stato di salute dei circa 1300 giganti che pascolano indisturbati tra colline e praterie del parco.
Ma il Custer State Park ha anche diversi sentieri dove passeggiare nella natura o laghi dove riposare o fare un pic nic.

Il nostro tour si conclude a Rapid City con la riconsegna dell’auto e il volo di rientro.

 


Questo itinerario è solo consigliato.
Può essere sempre modificato e personalizzato secondo le tue esigenze.

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